Fra Paolo ci scrive di nuovo!
Continua la rubrica “Fra le righe”, con cui fra Paolo Pomella, giovane frate francescano originario della nostra parrocchia, ci rende partecipi del suo cammino vocazionale e delle sue esperienze nelle fraternità francescane.
Questa volta ci scrive dal convento di Sabbioncello, dove attualmente si trova, per raccontarci due tappe significative della sua estate: il servizio vissuto nelle fraternità di Varazze e Genova Voltri.
Due esperienze diverse, accomunate dal desiderio di mettersi a disposizione, vivere la fraternità e incontrare volti e storie che, anche nel quotidiano, sanno parlare di Dio.
Un nuovo sguardo “fra le righe” della vita, che ci aiuta a tenere il cuore aperto e in ascolto.
Buona lettura!
Convento di Sabbioncello, 05/08/2025
A don Massimiliano e alla Parrocchia di Galliate,
nel tempo della professione temporanea, il periodo estivo si caratterizza
per la possibilità di vivere esperienze in diversi conventi della Provincia religiosa.
Durante il mese di luglio ho trascorso una settimana nel convento di Varazze e
due settimane in quello di Genova Voltri: due comunità liguri profondamente
diverse tra loro.Il convento di Varazze è il centro del gruppo “Giustizia, Pace e Integrità del
Creato” della Provincia, che ha il compito di animare e custodire queste
dimensioni all’interno della spiritualità dei frati, promuovendo al contempo
anche progetti concreti. La comunità è composta da tre frati che curano con
attenzione la preghiera e il lavoro manuale, vivendo dei prodotti coltivati nell’orto
e del servizio come cappellani all’ospedale di Savona.Il convento di Genova Voltri si trova nella periferia ovest della città.
La comunità, composta da sei frati, si dedica alla cura della parrocchia e della
mensa per i poveri. Inoltre, presta servizio al CEP (Centro Edilizia Popolare)
del quartiere Ca’ Nova, costruito negli anni ’60: un “quartiere dormitorio” dove alla
povertà economica si affiancano molte fragilità umane e psicologiche.
È uno di quei luoghi dove spesso vengono relegate le persone “scomode”, nella
speranza che i problemi si risolvano semplicemente non guardandoli.
In questo contesto difficile, i frati sono presenti con uno stile di vicinanza e
prossimità: non aspettano le persone nei centri di ascolto, ma vanno
direttamente nelle case, per una visita, per portare la spesa o per piccoli lavori di
manutenzione.
Il desiderio è intessere relazioni, ascoltare, offrire una vicinanza umana e fraterna.Dopo aver vissuto queste due esperienze, vi scrivo dal convento di Sabbioncello,
dove si trova una delle infermerie della Provincia.
Ma di questo vi racconterò più avanti.Un saluto e un ricordo,
Paolo Pomella