Inizia oggi una nuova rubrica, fatta di racconti veri, sinceri e un po’ “sparsi”, scritti da chi ha portato un pezzo di Galliate… in convento!
Il protagonista è fra Paolo Pomella, giovane frate francescano originario della nostra parrocchia. Dopo più di cinque anni di cammino tra noviziati, fraternità, studi e servizi impegnativi (come il carcere di Mantova o la mensa Caritas), Paolo ci regala uno sguardo inedito sulla vita quotidiana di chi ha scelto di seguire San Francesco, passo dopo passo. Quello che leggerete è un frammento di vita vissuta “fra le righe” del Vangelo, il racconto semplice e diretto di un giovane che cerca Dio tra le pieghe della realtà.
Buona lettura!
Mantova, 03/06/2025
A don Massimiliano e alla Parrocchia di Galliate,
sono passati più di 5 anni da quando ho lasciato Galliate per
seguire le orme di Francesco d’Assisi. In questi 5 anni ho fatto un po’ di
spostamenti: da Villa Verucchio, a Mezzolombardo ed, infine, a Mantova.
Il percorso di formazione, all’interno della famiglia francescana, vede
diverse fasi: la prima tappa, il postulato, concentra il discernimento sulla
conoscenza di sé e di Dio nella preghiera; mentre il noviziato è finalizzato
ad una maggior approfondimento del carisma francescano (sia nella storia
che nell’oggi).Oggi sono nella terza fase della formazione, denominata “professione
temporanea”. Per intenderci, facendo un paragone efficace ma poco
piacevole, è come se fosse un contratto a tempo determinato: sono
effettivamente frate ma ogni anno mi viene richiesto di rinnovare la
professione religiosa per un altro anno. Questo periodo va dai 4 fino ad un
massimo di 9 anni. Con l’inizio del tempo di professione temporanea, ed il
conseguente arrivo a Mantova, sono iniziati gli studi di teologia al
seminario di Verona: sono tornato ad essere un pendolare.In fraternità siamo 11 frati, 5 dei quali studiamo a Verona, 4 sono
responsabili della formazione e 2 hanno dei cammini più “personalizzati”. Il
convento di Mantova è in centro città, quindi non c’è la possibilità di vivere
il clichè del frate con l’orto, gli animali e cose di questi genere. Essendo in
città siamo molto legati sia alla pastorale cittadina che alle realtà caritative
del territorio. Il primo anno a Mantova ho fatto servizio alla mensa poveri
della Caritas: una piccola mensa che distribuisce 20-30 pasti sia a
mezzogiorno che alla sera. Da due anni, mi è stato chiesto di aiutare la
cappellania della Casa Circondariale che si trova in città. Insieme ad un
altro frate vado 2/3 volte alla settimana in carcere per distribuire ai
detenuti i prodotti per l’igiene personale, fare colloqui personali e per fare
delle attività di gruppo insieme ad altri volontari.L’altro ieri, domenica 1 giugno, il vescovo di Mantova (Marco Busca)
ha voluto portare la reliquia del Preziosissimo Sangue all’interno della
Casa Circondariale per offrire ai detenuti un momento di preghiera.
Per aiutare i detenuti a vivere questo momento,
abbiamo creato un piccolo percorso per cominciare a guardare
le proprie ferite come luogo dove poter fare un cammino di crescita:“il Risorto non ha tolto le ferite dal suo corpo ma grazie ad esse è stato
riconosciuto (Gv 20, 26-29)”Questo il riassunto ultra-rapido di poco più di 5 anni di convento. Poco alla
volta, con un ritmo sincopato, racconterò il resto della storia.Un saluto e un ricordo,
Paolo Pomella